lunedì 15 ottobre 2007

La Serbia paese ospite a Moliseinfiera

Moliseinfiera, in programma dal 24 al 28 ottobre 2007 presso la Cittadella dell’Economia a Campobasso, da questa edizione diventa internazionale: ospite d’onore è la Serbia, ed in particolare la provincia autonoma della Vojvodina.
All’interno dello stand Paese Ospite, sarà possibile conoscere le caratteristiche socio-culturali della Serbia, grazie alla presenza di istituzioni locali, e il suo tessuto economico-produttivo, con la presenza di numerose aziende serbe, partecipanti alla missione imprenditoriale in-coming dell’area balcanica, organizzata dall’Unioncamere Molise. La presenza degli operatori stranieri va oltre l’evento Moliseinfiera, poiché sono previste delle visite aziendali presso le imprese molisane appartenenti ai settori di interesse degli operatori stranieri ed è al vaglio la possibilità di organizzare degli incontri one-to-one tra gli operatori economici molisani e le potenziali controparti estere.
La Serbia si trova al centro dell’area di libero scambio dei Balcani, che comprende un mercato di 55 milioni di persone, geograficamente collocata in una posizione strategica, all’intersezione dei due importanti corridoi europei n. VII e X che attraversano la regione collegandola con l’Europa Occidentale e l’Europa del Nord, con la Russia, l’Ucraina, il Medio Oriente e l'Asia Centrale.
La Serbia, inoltre, è l’unico Paese, al di fuori della Comunità di Stati Indipendenti (CSI) ad avere un trattato di libero scambio con la Federazione russa, che le consente l’accesso, con il pagamento di appena l’1% sul valore dei beni esportati, a un mercato di 150 milioni di consumatori e produrre in Serbia garantisce l’accesso privilegiato a numerosi mercati, a cominciare da quelli dell’Unione europea.
Le riforme politiche, economiche e sociali attuate nell’Europa del Sud-est hanno creato un mercato in rapido sviluppo con un considerevole potenziale di crescita futura, che registra la presenza di otto milioni di abitanti – che arrivano a dieci se si prende in considerazione il Kossovo - di cui due milioni nella capitale Belgrado, con abitudini e preferenze metropolitane ed una radicata tradizione di sensibilità per i prodotti italiani. Nei primi otto mesi del 2006 l’Italia si è posizionata quale secondo partner commerciale della Serbia, con un interscambio complessivo di 996 milioni di euro, costituito da 543 milioni di euro di esportazioni (+ 22,5% rispetto all’anno precedente ) e da 452 milioni di euro di importazioni. Più in dettaglio, le principali voci del nostro export nei primi otto mesi del 2006 in Serbia sono state: Macchine di impiego generale, con 51 milioni di euro (+ 10,8%); Filati, tessuti e altri prodotti tessili, con 51 milioni euro (+ 24,6%); Veicoli con 51 milioni di euro (+ 114,8%); Macchine per impieghi speciali, con 40 milioni di euro (+38,7%); Pelle e pelletteria, con 37 milioni di euro (+12,8%); Abbigliamento, con 33 milioni di euro (+ 36,8%). (Fonte: Ente per la Statistica della Serbia).Nel 2004 il PIL e’ aumentato del 7,5% rispetto al 2003 e nel 2005 la crescita e’ proseguita al ritmo del 6,5%.
Due sono le misure introdotte negli ultimi anni dal governo Serbo per creare un ambiente economico favorevole per gli investimenti esteri: la Legge sulle Privatizzazioni e la Legge sugli Investimenti Esteri. La Legge sulle Privatizzazioni ha posto le condizioni per le riforme economiche che lascia presupporre un ottimale sviluppo del settore industriale, processo che interesserà tutte le persone giuridiche a capitale di proprietà socializzata o statale. La Legge sugli Investimenti Esteri consente l’importazione in esenzione dal pagamento dei dazi doganali di macchinari, capitali fissi e altri materiali necessari all’investimento.
Vi sono pertanto condizioni particolarmente favorevoli per le aziende italiane orientate a delocalizzare le proprie produzioni o ad effettuare investimenti, attratte dalla possibilità di beneficiare di un notevole vantaggio competitivo, per il basso costo di una manodopera mediamente qualificata ed i bassi costi di trasporto dovuti alla contiguità geografica del paese rispetto all’Italia. Tra i settori al momento più interessanti si posiziona l’agroindustria: il Paese, infatti, ha notevoli risorse naturali, una buona tradizione produttiva e, nello stesso tempo, presenta la necessità di ammodernare ed espandere la propria agroindustria. Altro settore di potenziale interesse è l’industria della trasformazione di frutta e verdura, acque minerali e bevande non alcoliche, allevamento delle lumache, macchine agricole.Il Paese e’ dotato di notevoli risorse naturali, fattore, questo, che contribuisce significativamente a rendere competitiva l’industria del legno e del mobile. Le aree più importanti sono al riguardo le pianure della provincia autonoma di Vojvodina (presente a “Moliseinfiera”), in cui vi sono condizioni favorevoli in particolare per il pioppo e la quercia, e le regioni montuose della Serbia centrale, che presentano caratteristiche climatiche adatte allo sviluppo di latifoglie, faggio in particolare.

http://www.altromolise.it/

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