Le ragioni di questa performance commerciale sono presto spiegate: le auto cinesi riscuotono un grande successo nei mercati ove il prezzo di listino rimane un fattore determinante, mentre nei mercati più maturi, come quello statunitense ed europeo, è la loro modesta qualità a frenare le vendite.
“Great Wall” e “Chery” sono i brand meglio rappresentati nel mercato russo. La loro offerta comprende utilitarie tra i 7 e i 13 mila dollari USA, mentre 22,5 mila USD sono sufficienti per un SUV full-size come il “Great Wall Hoover”. La forte domanda del consumatore russo dovrà per ora essere soddisfatta dalle importazioni: per tutelare i produttori nazionali, le autorità di Mosca hanno sinora denegato il rilascio di permessi per la costruzione di impianti produttivi alle case automobilistiche cinesi.
Le automobili cinesi sono tristemente note per un design sgraziato e i pessimi risultati ottenuti nei crash-test, ma la loro qualità è in rapido miglioramento. L’esperienza dei produttori coreani, e prima ancora di quei giapponesi, lascia supporre come il “made in China” sia destinato a conquistare anche il settore delle quattro ruote.
Redazionale, da materiale http://www.bbcrussian.com/
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