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Alla luce delle elezioni politiche serbe, in programma l’11 maggio, Mosca dovrà attendere la riprese dei lavori parlamentari a settembre e sperare in una sconfitta della coalizione liberale, per vedere ridiscusso il progetto dell’accordo bilaterale.
Alla luce delle elezioni politiche serbe, in programma l’11 maggio, Mosca dovrà attendere la riprese dei lavori parlamentari a settembre e sperare in una sconfitta della coalizione liberale, per vedere ridiscusso il progetto dell’accordo bilaterale.
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Il Trattato sugli idrocarburi, siglato in magna pompa a Mosca il 25 gennaio dai presidenti Putin e Tadic, prevede il passaggio attraverso il territorio serbo di un tratto del gasdotto “Southern Stream”, e la cessione alla Gazprom del pacchetto di controllo della NIS, imprese serba degli idrocarburi.
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Già all’atto della firma, proprio la parte relativa al valore della transazione aveva sollevato vivaci polemiche in seno all’opposizione serba, che ha ritenuto irrisoria l’offerta della Gazprom, strutturata in 400 milioni di USD per il 51 p.c. della NIS, più 500 milioni di investimenti in infrastrutture della rete energetica. Tuttavia, il trattato era fortemente sostenuto dal presidente uscente Tadic, desideroso di capitalizzare in chiave elettorale i dividendi mediatici dell’alleanza con Mosca e assicurarsi il sostegno sulle vicende kosovare.
Già all’atto della firma, proprio la parte relativa al valore della transazione aveva sollevato vivaci polemiche in seno all’opposizione serba, che ha ritenuto irrisoria l’offerta della Gazprom, strutturata in 400 milioni di USD per il 51 p.c. della NIS, più 500 milioni di investimenti in infrastrutture della rete energetica. Tuttavia, il trattato era fortemente sostenuto dal presidente uscente Tadic, desideroso di capitalizzare in chiave elettorale i dividendi mediatici dell’alleanza con Mosca e assicurarsi il sostegno sulle vicende kosovare.
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Per la Gazprom, l’accordo in Serbia possiede valenza strategica, quale tassello fondamentale della sua espansione nel sud-est europeo e nei Balcani, e Mosca non nasconde il proprio disappunto per la mancata ratifica. Quello che sembrava un obiettivo ormai raggiunto nella conquista energetica dell'Europa meridionale, è ora sottoposto ad un evento futuro ed incerto, difficilmente controllabile dai corridoi del Cremlino.
Per la Gazprom, l’accordo in Serbia possiede valenza strategica, quale tassello fondamentale della sua espansione nel sud-est europeo e nei Balcani, e Mosca non nasconde il proprio disappunto per la mancata ratifica. Quello che sembrava un obiettivo ormai raggiunto nella conquista energetica dell'Europa meridionale, è ora sottoposto ad un evento futuro ed incerto, difficilmente controllabile dai corridoi del Cremlino.
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In assenza di leve di natura politca, per ammorbidire i liberal serbi, Gazprom non esclude di proporre sconti sulle forniture di gas a Belgrado, politca sinora applicata solo ai più fedeli partenrs della CSI, come Bielorussia e Kazakistan. Ma con il Kosovo ormai fuori dalla sua orbita e il miglioramento delle relazioni con l'UE, forse è giunto il momento per la Serbia di affrancarsi dall'alleato storico ed iniziare a guardare verso l'Ovest.
In assenza di leve di natura politca, per ammorbidire i liberal serbi, Gazprom non esclude di proporre sconti sulle forniture di gas a Belgrado, politca sinora applicata solo ai più fedeli partenrs della CSI, come Bielorussia e Kazakistan. Ma con il Kosovo ormai fuori dalla sua orbita e il miglioramento delle relazioni con l'UE, forse è giunto il momento per la Serbia di affrancarsi dall'alleato storico ed iniziare a guardare verso l'Ovest.
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Redazionale, da materiali http://www.bbcrussian.com/, http://www.kommersant.ru/, http://www.rbcdaily.ru/
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