La Repubblica dell'Uzbekistan è uno Stato (447.400 km², capitale Tashkent) dell'Asia centrale, indipendente dal 1991. Confina a nord e ad ovest con il Kazakistan, a est con il Kirghizistan ed il Tagikistan, a sud con l'Afghanistan ed il Turkmenistan. La lingua ufficiale è l'uzbeko. Nella capitale, come in generale negli ambienti business è ampiamente utilizzato il russo, ma anche l'inglese sta guadagnando posizione tra la giovane classe dirigente.
La maggior parte del paese è composta da pianure desertiche o semi-desertiche e dalle grandi vallate intensamente irrigate e coltivate lungo il corso dei fiumi Amu Darya, Syr Darya e Zarafshon.
Altra area densamente popolata è la valle del Fergana, nei pressi dei confine tadziko e kirghiso. Il punto più elevato è la cima dell’Adelunga Toghi, che si eleva sino ai 4.301 m.s.m. Il clima è semi-desertico, con estate calde e lunghe e inverni piuttosto miti.
Forma di governo
Repubblica presidenziale (Presidente Islam Karimov, in carica dal 24 marzo 1991), con Parlamento bicamerale eletto a suffraggio universale da cittadini maggiorenni (18 anni). Suddivisione amministrativa: 12 province.
L’Uzbekistan è membro delle seguenti Organizzazioni internazionali: ADB, CIS, CSTO, EAEC, EAPC, EBRD, ECO, FAO, GCTU, IAEA, IBRD, ICAO, ICCt (non ratificato), ICRM, IDA, IDB, IFC, IFRCS, ILO, IMF, Interpol, IOC, ISO, ITSO, ITU, MIGA, NAM, OIC, OPCW, OSCE, PFP, SCO, UN, UNCTAD, UNESCO, UNIDO, UNWTO, UPU, WCO, WFTU, WHO, WIPO, WMO, WTO (membro osservatore).
Il numero degli abitanti della Repubblica dell’Uzbekistan è di 28.2 milioni (stime 2008) e il paese occupa il terzo posto tra gli Stati della CSI e il primo tra i paesi dell’Asia Centrale. L'età media della popolazione è pari a 23.2 anni. La maggior parte degli abitanti (il 61,6%) vive nelle zone rurali, il 38,4% nelle aree urbane.
L’Uzbekistan è una repubblica multinazionale, in cui risiedono i rappresentanti di oltre 100 etnie. La popolazione è composta dalla maggioranza uzbeka (l’80%), seguita dai russi (5.5%), tartari, coreani e appartenenti ad altre minoranze.
Il paese possiede un notevole potenziale di risorse umane, tanto che circa il 40 % della forza lavoro nell’Asia Centrale proviene dall’Uzbekistan. Il livello d’istruzione della manodopera è generalmente buono e oltre il 25% degli impiegati nel secondario e nel terziario possiede un'istruzione media specializzata o universitaria. Nella Repubblica sono operativi 58 atenei e circa 40 centri scientifici e laboratori di ricerca.
In relazione al passaggio all’economica di mercato, con lo sviluppo delle piccole e medie imprese e di varie forme dell’attività imprenditoriale, risulta un considerevole cambiamento nella struttura dell’occupazione della popolazione con una costante crescita degli impiegati nel settore della PMI.
Risorse naturali
L’Uzbekistan dispone di considerevoli riserve di materia prima, tra cui gas naturale, petrolio, carbone, oro, uranio, argento, tungsteno, molibdeno, zinco.
Ipotizzando costante il regime attuale di consumo, il paese potrà usufruire di riserve esplorate di petrolio e del gas condensato per i prossimi 75 anni, di gas e di oro - per 65 anni; dell’argento, rame, piombo, zinco, wolframio, materie prime di cemento, salgemma e altri minerali - per più di 100 anni. L’Uzbekistan occupa il settimo posto al mondo per l’estrazione di oro, quarto per le sue riserve accertate del metallo prezioso.
Le condizioni climatiche sono favorevoli per lo sviluppo di numerose culture. L’agricoltura è specializzata nella coltivazione del cotone (l'Uzbekistan è tra i primi cinque paesi produttori di fibra di cotone e occupa il secondo posto nel mondo per la sua esportazione), di seta, di ortofrutticoli (annualmente il paese produce più di 5 milioni di tonnellate di frutta e di legumi), di uva.
L’economia in cifre
PIL a parità di potere d’acquisto: 62,27 miliardi di USD (stime 2007)
Crescita PIL su base annua: 8,1% (2007)
PIL pro capite: 2.200 USD (2007)
Composizione PIL: 27.3% primario; 30.3% secondario; 42.4% terziario
Inflazione: 16% annua (dati ufficiali); 38% annua (stime 2007 da rilevazioni sui prezzi di consumo).
Debito pubblico: 24,1 PIL (2007)
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L’agricoltura continua a rappresentare la principale, nonché la più competitiva voce dell’economia del paese. Il settore industriale, tutelato da misure protezionistiche, non risponde ancora a standard qualitativi internazionali. Esistono, tuttavia, alcune eccellenze, soprattutto nel settore automobilistico, grazie alle joint-venture con la coreana Daewoo Motors e la turca Koc, che hanno permesso l’apertura di impianti di assembaggio per la produzione di autoveicoli destinati al mercato interno e all’esportazione verso le Repubbliche CSI.
Il commercio estero
Esportazioni: 6.58 miliardi di USD (stime 2007)
Principali voci dell’export: cotone, oro, energia, fertilizzanti minerali, metalli ferrosi e non ferrosi, produzione tessile, alimentari, macchinari, automobili.
Principali destinazioni dell’export: Russia 23.7%, Polonia 11.6%, Cina 10.4%, Turchia 7.6%, Kazakistan 5.9%, Ucraina 4.7%, Bangladesh 4.3% (2006).
Importazioni: 4.57 miliardi di USD (stime 2007)
Principali voci dell’import: macchinari ed equipaggiamenti, alimentari, prodotti chimici, metalli ferrosi e non ferrosi.
Principali fonti dell’import: Russia 27.6%, Corea del Sud 15.1%, Cina 10.3%, Germania 7.8%, Kazakistan 7.2%, Ucraina 4.7%, Turchia 4.5% (2006).

L’interscambio con l’Italia negli ultimi anni è caratterizzato da un calo delle importazioni dal nostro paese accompagnato da un crescita delle esportazioni dall’Uzbekistan. Le principali voci delle esportazioni italiane sono rappresentate dal comparto del mobile, in sostenuta cescita, dall’abbigliamento e dalle calzature, mentre sono in calo le performance del settore macchinari ed equipaggiamenti per l’industria. Le importazioni italiane sono principalmente concentrate nel settore dei metalli e semilavorati.

Documentazione necessaria per l’accesso al Paese:
Sicurezza
La sicurezza è al momento relativamente buona, specialmente nella capitale e nelle città ad alto livello turistico (Samarcanda, Bukhara, Khiva e Nukus). Dopo gli attentati terroristici di marzo/aprile e luglio 2004 nonché la crisi di Andijan che ha causato centinaia di morti e feriti il 13 maggio 2005, la polizia ha aumentato i controlli sia nelle città che lungo le principali arterie di collegamento. Sono comunque abbastanza rari i reati contro i visitatori stranieri, eccetto il possibile borseggio nei mercati e nei luoghi affollati.
Indirizzi utili
Ambasciata d’Italia a TASHKENT (Uzbekistan)
Ufficio Commerciale dell’Ambasciata d’ItaliaULIZA YUSUF KHOS KHOJIB 40TASHKENT, 700017
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