
Il primo gradino del rating, con 31 miliardi di dollari, è ancora dello svedese Ingvar Kampard, ma il “Mister Ikea” è letteralmente tallonato dal magnate russo dell’alluminio – Oleg Deripaska, forte di un patrimonio personale di 28 miliardi di USD.
Roman Abramovich, patron del Chelsea residente a Londra, è quinto nella graduatoria dei Cresi d’Europa, e sono russi anche gli ultimi 3 nomi della Top Ten.
È curioso notare, come la struttura patrimoniale dei Paperoni dal passaporto russo rifletta lo stadio dello sviluppo economico del paese: mentre i loro “colleghi” europei di maggior successo devono la propria ricchezza alle reti della grande distribuzione, i (multi)miliardari russi lo sono soprattutto grazie al controllo ed allo sfruttaento delle risorse energetiche e materie prime. Proprio come negli USA dei petrolieri agli albori del XX secolo.
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Redazionale www.russiaexport.org, da materiali www.prime-tass.ru
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