
L’analisi del settore calzaturiero russo rivela la netta prevalenza delle importazioni sulla produzione locale, che soddisfa solo il 10 p.c. della domanda, registrando un calo rispetto al 2006.
La struttura della produzione nazionale in Russia rimane contraddistinta dalla preminenza delle calzature da uomo, pari al 45 p.c. del totale prodotto. Ciò è imputabile al peso dei contratti di fornitura che i produttori locali adempiono nei confronti dell’esercito e del ministero degli interni. I prodotti destinati alla donna e al bambino si collocano, rispetivamente al 2 e al 3 posto.
Il mercato russo continua ad essere caratterizzato da una forte frammentazione, tanto che nessuno dei maggiori dieci produttori può vantare quote di mercato superiori all’1 p.c. Questo porta alla scarsa riconoscibilità ed alla debolezza dei brand nazionali, tra cui solo “Ecco” e “Ralf Ringer” sono affermati a livello federale.
Una tendenza positiva che emerge dalla ricerca, è ravvisabile nella contrazione della produzione contraffatta, scesa di circa 20 p.c. nel periodo 2004-2007. Permangono, tuttavia, problematiche legate alla qualità della materia prima e delle componenti, che costringono i produttori russi a rivolgersi a fornitori esteri, con conseguente erosione della competitività.
Sul fronte delle importazioni, la Cina consolida la propria leadership, grazie all’84 p.c. in volume e al 71 p.c. in valore delle calzature importate. Nei segmenti medio e medio-alto si confermano i buoni numeri della Turchia, della Germania e del “made in Italy”.
La dinamica del mercato calzaturiero in Russia, nonostante un certo rallentamento della crescita, rivela un tasso di saturazione non superiore al 70 p.c. per il 2007. Questo lascia presupporre un tasso di sviluppo del 9 p.c. per il 2009, anche se le ripercussioni della crisi finanziaria internazionale potranno avere effetti imprevisti sulle dinamiche della domanda nel settore.
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Redazionale, da materiali www.lenta.ru
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