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Gli scambi commerciali con l’estero sono stati pari a 56,7 miliardi di dollari, di cui 36 miliardi di importazioni e 20.7 miliardi di importazioni, con un calo del 44,7% su base annua. In particolare, le esportazioni sono calate del 48%, le importazioni del 37,8%.
Il calo delle esportazioni russe è imputabile sia alla contrazione dei volumi di scambio, sia alla diminuzione, su base annua, delle quotazioni delle principali voci dell’export russo – petrolio, gas naturale, materie prime.
Il calo delle importazioni in Russia è in gran parte imputabile alla contrazione dei volumi delle merci importate, quantificabile in 66,7% dell’import immesso sul mercato nel periodo analogo del 2008. Tra i settori maggiormente colpiti, vanno evidenziati quello degli autoveicoli (-65,3%) e dei mezzi commerciali (-67,9%).
Grazie alla svalutazione del rublo degli ultimi mesi, che ha fatto perdere alla moneta circa il 30% del suo valore rispetto a un paniere bilanciato dollaro-euro, Mosca è riuscita a mantenere attivo il saldo della bilancia commerciale, fortemente compromesso a seguito del calo delle quotazioni internazionali dei vettori energetici.
Per la maggior parte degli analisti di settore, la debolezza della domanda dei beni di consumo e una congiuntura finanziaria poco favorevole all’attuazione di investimenti da parte delle imprese, freneranno la ripresa delle importazioni in Russia nel breve-medio periodo.
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RussiaExport, da materiali www.rian.ru
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