"La progressiva diffusione, nel corso del 2008, della crisi economica alle principali aree ed economie ha condizionato la dinamica delle esportazioni italiane in quasi tutte le destinazioni. Nel contempo, la contrazione dell’attività economica interna, acutizzatasi dalla metà dello scorso anno, ha altresì indotto un rallentamento delle importazioni del nostro Paese da gran parte delle aree fornitrici. La tendenza all’indebolimento di entrambi i flussi d’interscambio si è accentuata nell’ultimo trimestre del 2008 e ancor più all’inizio del 2009, quando l’estendersi degli effetti della crisi finanziaria alle economie reali ha condotto a cadute recessive di intensità senza precedenti tanto nei principali mercati di sbocco dell’Italia, quanto nel sistema produttivo nazionale".
Analizzando nel dettaglio tale valutazione macro, le posizioni dei diversi paesi partner presentano differenze sostanziali, sia per quanto concerna il dispiegarsi cronologico degli effetti della crisi, sia sul fronte delle sue dinamiche quantitative.
Mentre per i mercati colpiti per primi dalla crisi internazionale, come gli USA, la GB, la Spagna, l’import italiano ha segnato valori negativi, basandosi sui dati complessivi relativi al 2008, va osservato come “le vendite italiane sono risultate ancora sostanzialmente positive, anche se in decelerazione, nei paesi produttori di materie prime combustibili (Algeria, Libia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti,
Russia, grazie al maggiore potere d’acquisto generatovi dall’impennata dei prezzi petroliferi. Tuttavia, col rapido ripiegamento delle quotazioni del greggio verificatosi negli ultimi mesi dell’anno e il diffondersi in forme acute della crisi economica in alcune di queste economie, le esportazioni italiane hanno preso a frenare in modo brusco anche in tali destinazioni nello scorcio finale del 2008, in misura particolarmente evidente in Russia.
Le esportazioni totali verso la
Russia hanno raggiunto il valore di 10.470 milioni di euro, rappresentando tale mercato la destinazione del 2.9% dell’export italiano, con una crescita del 9,5% su base annua, attribuibile, in gran parte, alle performance eccezionali del primo semestre, che hanno saputo compensare la contrazione degli ultimi mesi dell’anno.
A un ritmo sostenuto sono cresciute le esportazioni di servizi italiani verso la Russia, che hanno segnato un aumento del 42,2% su base annua.
Le importazioni italiane dalla Russia sono state pari a 16.085 milioni di euro, pari al 4.3% del totale delle esportazioni russe, con una crescita del 10.1% su base annua, imputabile, in particolar modo, allo straordinario aumento delle quotazioni di idrocarburi.
La
Russia si conferma come l’unico tra i paesi esportatori di prodotti energetici, a comparire nella classifica dei primi venti mercati di destinazione delle esportazioni italiane, posizionandosi al settimo posto. Nonostante la contrazione dei valori assoluti, l’Italia si conferma come il terzo partner commerciale di Mosca.
Per quanto concerna i dati relativi ai primi quattro mesi del 2009, essi hanno confermato il trend discendente della riduzione delle importazioni, con il calo maggiore registrato a gennaio 2009 (-34.9%) e una timida ripresa dei flussi commerciali a partire dal mese di marzo.

Russia Export, da materiali Rapporto ICE 2008-2009 "L'Italia nell'economia internazionale", www.ice.gov.it