L'EDITORIALE DI ROSARIO ALESSANDRELLO, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa - Per i prossimi anni, il Paese punta sulla realizzazione di 45 progetti che mirano all’innovazione e all’ammodernamento della società, auspicando una nuova ripresa dell’economia nazionale.
In avvio del 2010, le parole più usate dalla stampa russa sono “ammodernamento” e “innovazioni” . Recentemente il governo russo ha discusso le linee guida delle sue attività per gli anni 2010-2012. Il premier Vladimir Putin ha sottolineato che in particolare bisognerà superare l’arretratezza tecnologica delle società, aziende e imprese, elevare l’efficienza delle spese pubbliche, aumentare la produttività del lavoro, riformare la sanità pubblica e il settore dell’istruzione. Ha ribadito l’importanza di avviare la realizzazione di 45 progetti concreti, già approvati o in fase di ultimazione, che abbracciano tutta l’attività dell’esecutivo. Secondo il premier, l’edilizia e il settore delle costruzioni possono dare una spinta rilevante a un ulteriore sviluppo dell’economia.
I progetti nel 2010 prevedono di fatto la realizzazione di cinque linee guida di ammodernamento, più volte messe in rilievo dal Presidente Medvedev, tra cui il progetto relativo all’informatizzazione della medicina, della sanità pubblica e della previdenza sociale. Dmitrij Medvedev ha proposto agli imprenditori privati di elaborare e presentare entro il maggio prossimo i progetti d’innovazione, che saranno avviati e finanziati come tali. Il Vicepremier e Ministro delle Finanze, Aleksej Kudrin, ha esposto un pacchetto di agevolazioni e stimoli fiscali, che dovranno far risparmiare parecchie centinaia di miliardi di rubli all’anno agli imprenditori e alle società private che decideranno di avviare diversi progetti innovativi, approvati dai periti e assicurati da adeguati finanziamenti.
Le autorità russe insistono che fra 2-3 anni i processi di ammodernamento diventeranno “il vettore principale di sviluppo dell’economia” . Perciò, nell’anno in corso, puntano più sulla realizzazione della politica d’innovazione che delle misure anticrisi. Si rileva pertanto la necessità di una partecipazione più attiva della comunità imprenditoriale russa ai processi di ammodernamento e d’introduzione di nuove tecnologie e di innovazioni.
Alcuni esperti hanno notato che nel programma mancano ancora i provvedimenti tesi a sviluppare la concorrenza, e stimoli supplementari per il settore privato. Gli imprenditori russi sono infatti preoccupati per le barriere amministrative, la mancanza di finanziamenti a lungo termine, l’insufficienza delle risorse finanziarie circolanti.
Secondo gli analisti “pessimisti” , l’uscita della Russia dalla crisi “sarà particolarmente difficile” a causa della bassa competitività dell’economia nazionale, dei problemi infrastrutturali e del sistema bancario. Comunque non è con le norme protezioniste o con un sistema di “dogane complesse” che si risolve la “crisi” . È bene ricordare che la Russia è proprio danneggiata dall’estendersi dei Paesi “protezionisti” .
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