ROMA, 28 APR - Gli operatori economici serbi nel corso di un incontro presso la Camera di Commercio di Serbia hanno dato un sostanziale sostegno alla proposta di riforma delle tasse portata avanti dal ministro delle finanze Diana Dragutinović, la quale ha chiarito che si tratterà di un percorso graduale e pacifico che sposterà il carico fiscale dalla produzione e dai redditi verso i consumi.
La Dragutinović ha affermato che l'IVA (in serbo PDV) reale in Serbia è al 14% poiché circa il 40% dei beni è tassato all'8%, mentre altri paesi hanno una sola aliquota. Inoltre il ministro ha ammesso che l'attuale capacità di raccolta fiscale del paese non è capace di coprire tutti gli impegni dello Stato.
L'economia sommersa in Serbia è quantificata pari al 30% del Pil, con un peso analogo a quello di altre nazioni dell'Europa orientale. Il ministro ha aggiunto che un’ efficace lotta all'economia sommersa consentirebbe di ridurre le tasse sui profitti. Previsto anche un meccanismo fiscale per stimolare l'export e penalizzare in qualche modo l'import al fine di migliorare la bilancia commerciale del paese.
La Serbia rappresenta una destinazione particolarmente interessante per la realizzazione degli investimenti diretti esteri, grazie al contenuto costo della manodopera, il progressivo avvicinamento all'UE e al regime di commercio preferenziale con la Russia, che permette l'accesso agevolato al più grande mercato dell'Est Europa.
Russia Export, materiali esportati da ICE (ICE BELGRADO)
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