
Corrono soprattutto le importazioni di macchinari (+24,6% per un valore di 6.13 miliardi di dollari), e di prodotti chimici (+25,3% per un valore di di 2,76 miliardi), che sono per altro voci importantissime dell'export italiano verso la Russia.
Bene anche i generi alimentari (+25,4, corrispondenti a 2,63 miliardi di dollari), mentre rimane stabile l'import di prodotti tessili e di calzature, con un valore complessivo di 950 milioni di dollari su base mensile.
Nel mercato dei prodotti alimentari sono, in particolari positivi i segmenti delle bevande alcoliche ed analcoliche, cresciuto di oltre il 50%, delle verdure (+45%), della frutta (+15%), degli oli vegetali (+31%), della carne e derivati (+27%), di latte e latticini (+25,3%). Diminuiscono invece le importazioni di cereali, a conferma di una produzione interna sempre più abbondante.
Nel primo bimestre del 2010, il saldo della bilancia commerciale si conferma ampiamente positivo, superando i 34 miliardi di dollari, quasi 19 miliardi in più rispetto all'analogo periodo del 2009, grazie, soprattutto, all'aumento delle quotazioni di idrocarburi, principale voce dell'export dalla Russia.
I dati sulla crescita degli scambi commerciali della Russia sono particolarmente positivi, dopo un 2009 difficile, che ha visto una contrazione dell'import di quasi 37% su base annua, per un valore pari a 145 miliardi di dollari. Una buona notizia per tutti gli esportatori italiani, per i quali la Russia è ormai diventata uno dei mercati più importanti a livello mondiale.
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