giovedì 3 giugno 2010

Federazione Russa: situazione economica primo bimestre 2010

Nel 2009 la Federazione Russa ha sofferto la crisi internazionale (calo del Pil del 7,9% e della produzione industriale del 10,8%), ma ha cominciato a riprendersi rapidamente già a dicembre.

Per il 2010 le previsioni di crescita variano dal prudenziale + 1,3% del ministero dello Sviluppo Economico al più ottimistico 3,8% della Sberbank (la Cassa di Risparmio russa).

Gli effetti della crisi internazionale

Il raffreddamento dell’economia ha contribuito a ridurre l’inflazione al 7,5% annuo (contro il 13,3% del 2008). Rispetto al 2008 sono calati i consumi (-3,6% contro il 13,5% di crescita del 2008) e i redditi reali del 5%. La disoccupazione è al 9%.

A livello regionale, le aree più colpite dalla crisi sono state la Russia centrale e la Valle del Volga, culle della produzione industriale, in particolare nel settore metalmeccanico e automobilistico.

Le regioni che hanno tollerato meglio la crisi, e anzi hanno accresciuto produzione industriale e commercio, sono state quelle dell’area della Siberia centro-Orientale e dell’Estremo-Oriente, a causa della vicinanza e dell’influenza positiva dell’economia cinese.

Il programma russo anticrisi ha:

sostenuto principalmente le grandi banche e alcune specifiche imprese
aumentato le spese sociali per salari e pensioni
riconosciuto il sussidio di disoccupazione anche a chi ha accumulato meno di 26 settimane di contributi.
Tali misure hanno si accresciuto il disavanzo pubblico, ma le riserve valutarie di 473 miliardi di dollari continuano ad essere le terze nel mondo e la bilancia commerciale è in attivo di oltre 120 miliardi di dollari.

La crisi ha rotto una certa unità della emergente classe media, facendo scivolare un’intera fascia di famiglie verso quella che potremmo chiamare “la classe economica dei consumi”, in grado cioè di acquistare senza problemi il necessario, ma non abbigliamento caro, elettrodomestici, automobile, appartamento… e che copre oggi il 55% della popolazione (contro un 10% di “poveri”, un 1,5% di ricchi, e il rimanente 33,5% della vecchia classe media meno toccata dalla crisi).

Le imprese russe produttrici e commerciali più accorte reagiscono alla situazione con una decisa penetrazione nei mercati delle città più piccole. Oltre alle due metropoli, Mosca e San Pietroburgo, in Russia vi sono 9 città con più di 1 milione di abitanti e quasi 200 città con più di 100 mila abitanti che rappresentano la nuova frontiera del business.

Cambiano anche i prodotti offerti, con una visibile tendenza alla sostituzione delle importazioni dall’Occidente, che sono diminuite del 45% nel 2009. Il “Made in Russia” torna protagonista nei mercati interni, con nuovi prodotti a basso costo sia nel settore alimentare, sia in quello industriale, come chimica o metalmeccanica, dove operano varie nuove società dinamiche che incominciano ad aver successo.

Produzione industriale

La produzione complessiva di greggio a marzo 2010 ha raggiunto il record di 10,12 Mbbls/d (la Russia non fa parte dell’OPEC e non ne segue le regole). Nel campo petrolifero sono stati effettuati investimenti pubblici per $ 4.140 mld e investimenti privati per $ 5.160 mld.

Nel 2009 la Russia ha limitato l’estrazione di gas naturale (-12,4%), allo scopo di far salire la domanda e di conseguenza i prezzi interni, ancora legati al periodo sovietico (il prezzo del gas alla popolazione nei prossimi due anni dovrebbe crescere del 20%).

A livello settoriale, rispetto al 2008, hanno sofferto meno della crisi economica l’alimentare (-0,5%), l’agricoltura, carbon coke - petrolchimica (-0,6%) pelletteria e calzature (-2,0%) e la chimica (-5,4%).

Una riduzione maggiore si è avuta invece nella industria delle materie plastiche (-12,2%), nella metallurgica (-13,9%), nel tessile e abbigliamento (-15,8%) e nella lavorazione del legno e prodotti del legno (-17,7%).

Hanno registrato un calo ancora più pesante la metalmeccanica (-28,4%), l’elettrotecnica, elettronica e ottica (-31,6%) e i mezzi di trasporto (-38%).

Nel primo trimestre 2010 rispetto al primo trimestre 2009 la produzione industriale è aumentata del 5,8%. In particolare:

l’estrazione di minerali è cresciuta del 6,7%
l’industria manifatturiera del 5,2%
la produzione di plastica del 24,0% e quella di gomma sintetica del 64,4%
la produzioni di autovetture del 56,3%.

Russia Export, da materiali Newsmercati - Promos Mosca.

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