mercoledì 11 agosto 2010

Russia: nuovi dazi sui prodotti lattiero caseari

I nuovi dazi all'importazione sui nuovi prodotti lattiero-caseari non incidereranno sui prezzi al consumo in Russia. Questa previsione è stata fatta ieri dal presidente del Sindacato Nazionale dei Produttori Latte “Andrei Danilenko”.

La sottocommissione per la tariffa doganale e le regolamentazione non tariffarie per le misure di protezione del commercio estero, sotto la presidenza del primo vice primo ministro Viktor Zubkov, ha approvato la proposta di aumentare i dazi all'importazione su alcuni tipi di latte e latticini. Queste proposte saranno introdotte dall'Unione doganale di adeguare le aliquote dei dazi della tariffa doganale comune.

Durante i primi cinque mesi del 2010 la produzione di prodotti lattiero-caseari in Russia è cresciuta del 11 %. E questo è il primo fattore alla base della sicurezza di Andrei Danilenko per aumentare I dazi all’importazione per I prodotti derivati del latte. “La potenza degli impianti lattiero-caseari in Russia” ha dichiarato lo stesso Danilenko “e’ solo al 60%”.Il presidente della Unione Nazionale Produttori di Latte fa’ riferimento inoltre ad un accord raggiunto presso il Ministero dell'Agricoltura con la Bielorussia concludendo quindi che se sara’ necessario i “vicini, si immetteranno la quantità mancante di prodotti lattiero-caseari.

L'obiettivo dell’ aumento dell imposizione daziaria all’ import e’ volta a sostenere le società nazionali di trasformazione lattiero-caseari affiche’ si eserciti una pressione sul mercato dei concorrenti stranieri. L'euro è sceso in maniera sensibile nei confronti del rublo e come primo risultato dei primi quattro mesi del 2010 le importazioni dei principali tipi di prodotti lattiero-caseari è aumentato del 17 per cento. In termini di latte ha raggiunto 2,3 milioni di tonnellate.

"Interfax", riferendosi ai dati operativi del Servizio Federale Doganale al 3 giugno, ha affermato che le importazioni di formaggi è aumentato del 28 per cento e il latte in polvere - a 32,9 volte. Interessante notare che la commercializzazione di latte “crudo” quest'anno è più “rilassata” rispetto al passato. Se negli anni passati di estate, quando aumenta la produzione di latte, gli agricoltori hanno dovuto vendere le loro merci al costo o addirittura al di sotto, questo anno l'Unione nazionale dei produttori di latte ha avviato un accordo in base al quale prezzo d'acquisto monimo non dovra’ scendere al di sotto 11 rubli per chilogrammo. Non tutte le aziende hanno sottoscritto tale l'accordo, tuttavia, il 65% dei produttori di formaggio, metà dei produttori di latte e le aziende di confezionamento del burro si sono impegnati alla realizzazione di tale accordo.
Il prezzo medio per l'acquisto di latte crudo nel paese è di 12,55 rubli per chilogrammo, che è del 23 per cento superiore a quello dello scorso anno. E a 2 rubli più alti dei prezzi di appalto della UE.

I consumatori comunque non sembrano troppo soddisfatti. Secondo il servizio delle statistiche Stato federale all’inizio del mese di giugno venivano forniti questi dati sugli aumenti dei prezzi:latte + 4,1% Burro+ 5,4% Formaggi + 13,6% Allo stesso tempo, i prezzi medi al consumo globale sono salito del 4,1% La colpa di questo, dicono gli esperti, non e’ tanto il prezzo di acquisto, quanto l’ aumento delle tariffe in materia di energia.

Per ultimo le proposte di aumento:
L’importazione di latte condensato e crema di latte con aggiunta di zucchero la proposta e’ di aumento al 25% (attualmente 20%). Il siero di latte - al 15%, ma non meno di 0,35 euro per 1 kg. Il burro - fino al 15% , ma non meno di 0,4 euro per 1 kg (attualmente in vigore – 15%, ma non meno di 0,35 euro per 1 kg). Formaggio - fino al 15% , ma non meno di 0,6 euro per 1 kg contro gli attuali 15 per cento, ma non inferiore a 0,5 euro per 1 kg.

Russia Export, da materiali DoganaRussa.

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