Il settimanale russo “Finance” ha pubblicato, come ogni anno, la classifica degli uomini più ricchi della Russia. La selezione è guidata dai magnati della metallurgia, che scavalcano i tycoon petroliferi.
Nel corso del 2010, la capitalizzazione complessiva dei primi dieci miliardari russi è aumentata del 30% rispetto al difficile 2009, arrivando a 182 miliardi di dollari, ma rimane ancora inferiore se paragonata ai valori raggiunti nel 2007, anno di massima espansione del capitale russo prima della crisi, quando le dieci più grandi imprese private russe valevano ben 221 miliardi di dollari USA.
Nel 2010 è sensibilmente aumentato anche il numero dei miliardari russi (calcolati in dollari), che diventano 114 rispetto ai 77 del 2009. Nel 2007 l’elenco dei paperoni con patrimoni a 9 neri era fermo a quota 101, mentre nel 2008 solo 49 imprenditori russi erano riusciti a preservare una ricchezza superiore al miliardo.
Al primo posto della classifica si conferma Vladimir Lisin, presidente del consiglio di amministrazione delle officine metallurgiche di Novoipetsk (NLMK), uno dei giganti del settore metalli a livello globale, con un patrimonio personale di 28,3 miliardi di dollari.
Al secondo posto si piazza il presidente del gruppo “Onexim”, Mikhail Prohorov, grazie a un patrimonio di 22, 7 miliardi, seguito dal fondatore del gruppo “Metalloinvest”, Alisher Usmanov (19,9 miliardi).
Oleg Deripaska, già uomo più ricco della Russia nel 2008 si ferma al quarto posto, grazie ai suoi 19 miliardi, mentre la quinta posizione è occupata dal noto imprenditore residente a Londra, Roman Abramovich (17,1 miliardi di dollari).
Chiudono la Top Ten i soliti nomi del gotha imprenditoriale russo – Aleksey Mordashev (Severstal), Suleiman Karimov (Nafta Mosca), Mikhail Friedman (Alfa Group), Vladimir Potanin (Interros), Vaghit Alekperov (Lukoil) – tutti con un patrimonio di almeno 10 miliardi di dollari.
Russia Export, da materiali BBC.
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